222 litri pro capite di “minerale” bevuta l’anno, ovvero 13,5 miliardi di litri in totale: è questa la quota che ha portato l’Italia ad assumere il primato di consumo di acqua confezionata. Nel periodo tra il 2012 e il 2019 il consumo è cresciuto a un tasso medio annuo del 2,4 per cento. Questi dati emergono da una ricerca sul settore delle acque confezionate prodotta dall’Area studi di Mediobanca. Secondo Mineracqua il fatturato delle aziende del settore è pari 2,9 miliardi di euro, secondo Mediobanca (che considera anche le bibite) è a 3,8 miliardi. La seconda nazione europea per consumo pro capite è la Spagna con 174,9 litri. La Germania è terza (167,7 litri), il Portogallo è quarto (140,1 litri), l’Ungheria quinta (138,8 litri). La nazione con il consumo di acqua imbottigliata pro capite più bassa è la Norvegia (9,3 litri). La Svezia è a 10 litri annui, la Finlandia a 17 e la Danimarca a 19,6 litri. Il consumo medio europeo è di 142 litri l’anno. L’acqua italiana in Gdo ha il prezzo medio al litro meno caro tra i grandi mercati europei: 20 centesimi contro i 36 centesimi della Germania e i 30 centesimi della Francia. Solo la Spagna, con 22 centesimi al litro, si avvicina ai prezzi italiani.
Primi In Europa per consumo di acqua minerale
Sono 222 litri pro capite di “minerale” bevuta l’anno in Italia, ovvero 13,5 miliardi di litri in totale. La seconda nazione europea per consumo pro capite è la Spagna con 174,9 litri. La Germania è terza (167,7 litri).